Visita virtuale alla mostra “Pop-App” di Torino

Introduzione alla mostra di Torino Pop-App. Scienza, arte e gioco nella storia dei libri animati dalla carta alle app, a cura di Pompeo Vagliani (Palazzo Barolo-MUSLI, 8 maggio-30 giugno 2019)

Clicca sui video sottostanti per vedere la presentazione delle rispettive sale e gli applicativi multimediali sviluppati.

SALA 1 – I libri animati antichi

La rassegna di libri animati antichi, dal Cinquecento ai primi anni dell’Ottocento, presenti in mostra testimonia la ricchezza e la complessità delle funzioni che essi ebbero nello sviluppo delle varie discipline a cui furono applicati, dall’anatomia all’astronomia/astrologia, come per esempio il Cosmographicus liber di Petrus Apianus del 1533.

Tra i più famosi libri animati antichi per bambini di produzione inglese e francese dell’inizio dell’Ottocento: Little Fanny (1810), in cui il libro si trasforma per la prima volta in un gioco, quello della bambola, e Le livre joujou (1831), considerato il primo con parti mobili, il libro per l’infanzia più prezioso esposto in mostra.

Gli antesignani dei pop up

Le Etrennes de Bébé, pubblicato in Francia e in Inghilterra nel 1900 circa, è il primo esempio in cui la figura salta fuori dalle pagine per semplice apertura del libro.

THE POP UP BOOK (1912-1914), pubblicato in Inghilterra, è il primo libro  in cui compare il termine pop up. La figura si solleva, aprendo il libro, mediante un elastico.

SALA 2 – I libri animati in Italia

Tra Otto e Novecento

Sono esposti volumi riferiti a una ventina di editori (Hoepli, Vallardi, Paravia) attivi tra metà Ottocento, che testimoniano la circolazione europea dei libri animati, mettendo a confronto alcune edizioni italiane con le corrispondenti tedesche o francesi.
Il primo libro animato prodotto in Italia è Gioppino in cerca di fortuna pubblicato da Treves nel 1890, che mette in movimento le figure litografate a colori con un sistema a leveraggi.

Dagli anni ‘20 alla metà del Novecento

La produzione italiana continua poi negli anni ’20 con gli editori toscani Bemporad e Franceschini, con cui inizia la storia di Pinocchio animato. Gli anni ’30 e ’40 registrano gli echi della comparsa dei pop up americani e inglesi e il diffondersi di una produzione italiana popolare, ma anche episodi di elevato livello artistico e tecnico come i Libri Teatro Hoepli, realizzati in Italia su disegni di Mario Zampini.
Il primo dopoguerra vede la straordinaria fioritura di esemplari disegnati da artisti, da Sturani a Munari, fino ai libri creativi che proponevano figure da ritagliare e costruire.
Un esempio poco noto di design italiano basato sulle trasparenze è il volume 4 Storie in cellofane del 1957, con una presentazione di Marco Zanuso, che lo definisce “magia e sollecitazione alla curiosità: quello che vogliono i bambini”.

SALA 3 – Gli album di Luisella Terzi per Zia Mariù

I preziosi album animati in copia unica, colorati a mano e con movimenti a leveraggi, sono stati realizzati da Luisella Terzi e sono ispirati a quattro dei più noti libri per bambini  di  Zia Mariù (Paola Lombroso Carrara). Presentati con successo all’Esposizione Nazionale dei giocattoli di Venezia del 1917, furono apprezzati anche da D’Annunzio.
Sono ritornati alla luce grazie alla donazione del Fondo Paola Lombroso Carrara alla Fondazione Tancredi di Barolo nel 2014.

Agli album di Luisella Terzi è dedicato un video realizzato in collaborazione con il Centro DIGILAB dell’Università di Roma La Sapienza.

In particolare l’album Storie di una bambina e di una bambola permette di sintetizzare e rappresentare simultaneamente gli episodi salienti della storia e “raccontarli” muovendo le figurine. L’album è stato utilizzato come punto di partenza per la realizzazione della app “Piuccia e la sua bambola” sviluppata dal Laboratorio di tecnologie dell’istruzione e dell’apprendimento dell’Università di Torino (Dipartimento di Filosofie e Scienze dell’Educazione) e disponibile per Ios e Android nei relativi storie

SALA 4 – Libri animati, teatrini e teatro d’ombre

Un allestimento specifico rievoca da un lato il tema del teatro delle marionette, cui fanno riferimento i primi libri animati per bambini, e dall’altro il tema dei libri tridimensionali che evocano il proscenio e le quinte teatrali e che hanno come antecedente i diorami settecenteschi.

I libri animati legati al teatro d’ombre, invece, fanno da collegamento tra questo tema e quello del precinema, in cui i libri sono accostati a peepshow, tavole con trasparenze e vedute ottiche, giochi.

SALE DELLE CANTINE STORICHE – Vedute ottiche, trasparenze, giochi e le varie tipologie di libri animati

Nelle suggestive sale delle cantine, dove è rievocata la storia della Tipografia Editrice Eredi Botta, sono esposti preziosi materiali legati al tema del precinema, che presentano effetti di “dinamizzazione delle immagini” tramite i meccanismi delle trasparenze e delle vedute ottiche notte/giorno.  Soluzioni cartotecniche analoghe sono al centro anche di alcuni esemplari di libri animati e di varie pubblicazioni divulgative di carattere astronomico, tra cui atlanti e giochi.

L’esposizione si conclude con un’ampia rassegna internazionale delle varie tipologie di animazione: tra queste compaiono le opere inconfondibili di Lothar Meggendorfer, di cui tramite applicazioni sviluppate ad hoc è possibile sperimentare una simulazione fedele del movimento dell’originale, scoprendone anche il meccanismo di funzionamento.