Gli album animati di Luisella Terzi per Zia Mariù

All’interno del patrimonio della Fondazione Tancredi di Barolo, particolare rilevanza hanno i quattro album animati in copia unica che Luisa (detta “Luisella“) Terzi, giovane maestrina di Galuzzo (Firenze), ha realizzato tra il 1913 e il 1917.

Paola Lombroso Carrara (Zia Mariù) e Luisella Terzi

Punto di partenza è la produzione letteraria di Paola Lombroso Carrara (Zia Mariù), scrittrice, studiosa di psicologia infantile, ideatrice del Corriere dei Piccoli e del progetto delle Bibliotechine rurali, volto a fornire libri di amena lettura alle scuole più disagiate di tutta Italia. Tra le iniziative dedicate al personaggio di Paola Lombroso, di cui la Fondazione conserva un ampio fondo archivistico donato nel 2014 dagli eredi della famiglia Carrara, si annoverano progetti di schedatura, inventariazione e digitalizzazione del fondo, un convegno nazionale tenutosi presso Palazzo Barolo nel 2021 e due pubblicazioni.

 

I preziosi lavori di Luisella Terzi animano quattro dei più celebri scritti di Paola Lombroso:

  • Le fiabe di zia Mariù (1912), edito da Bemporad e illustrato da Attilio Mussino;
  • Storie vere (1913), edito da Bemporad e illustrato da Bona Gigliucci;
  • Briciolina e Musoduro (1914), edito da Mondadori e illustrato da Bruno Angoletta;
  • Storia di una bambina e di una bambola (1914), edito da Bemporad e illustrato da Attilio Mussino.

Gli album di Luisella Terzi sono tornati alla luce nel 2015 con la donazione del Fondo Lombroso, che ha consentito la riemersione di straordinarie testimonianze dell’esperienza letteraria, artistica e sociale di Paola e di una serie di giovani collaboratori – su tutti, Edina Altara, Giuseppe Porcheddu e la stessa Luisella – che si sono in qualche modo agganciati alla catena virtuosa da lei innescata. Testimonianza della maturazione tecnico/artistica raggiunta da Luisa Terzi, i quattro preziosi manufatti perfezionano il meccanismo di movimento a leveraggi da lei già sperimentato nella costruzione dei “giocattolini”, trasformando i libri in oggetti ludici in cui però si esalta al massimo il collegamento ai testi originali.

Storia di una bambina e di una bambola (1917)

Tra i quattro manufatti, il caso più interessante dal punto di vista della progettazione è quello dell’album Storia di una bambina e di una bambola, comparso nel 1917. Otto pannelli, uniti verticalmente tra di loro a formare un leporello, permettono di sintetizzare e rappresentare simultaneamente gli episodi della storia, animando le figurine di ciascun pannello tramite un meccanismo a leveraggi.

Il sistema di animazione progettato da Luisella è risultato così efficace da suscitare l’ammirazione dello stesso Attilio Mussino:

Che cosa Attilio ha detto di Luisella Terzi?…Ha detto che Luisella ha un talento meccanico eccezionale nelle mani: in un batter d’occhio sa congegnare di una figuretta piatta una figura animata che si muove. (Bollettino 1914, III, 25)

Progetti e collaborazioni

Un’applicazione…

L’album animato Storia di una bambina e di una bambola (1917) è stato il punto di partenza per la realizzazione dell’app sviluppata nell’ambito del Laboratorio di tecnologie dell’istruzione e dell’apprendimento del Corso di Studi in Scienze della Formazione Primaria dell’Università di Torino (Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educazione).

Inquadra il Qr code per scaricare l’app sul tuo telefono

…un video…

Agli album di Luisella Terzi è dedicato anche un video realizzato in occasione della mostra Pop-App. Scienza, arte e gioco nella storia dei libri animati dalla carta alle app in collaborazione con DIGILAB – Centro interdipartimentale di ricerca e servizi (La Sapienza Università di Roma).

 

 

…progetti di restauro.

I due album Storia di una bambina e di una bambola e Le fiabe di Zia Mariù sono stati oggetto di progetti congiunti di restauro in collaborazione con il Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale.